Lo so, solitamente questo tipo di articoli tratta sempre dei migliori 10 castelli, ma ...
Nascosti tra le dolci colline e i maestosi paesaggi della Toscana, si celano testimonianze silenziose del passato: castelli, rocche, torri ormai in rovina che raccontano con le loro pietre storie antiche e misteriose. Queste imponenti vestigia del tempo, una volta importanti roccaforti a difesa di punti strategici, ora riposano in un suggestivo stato di abbandono, ma offrono ancora ai viaggiatori l'opportunità di immergersi nella loro storia e atmosfera unica del passato. Questi castelli sono raggiungibili solo attraverso percorsi trekking, che aggiungono un'ulteriore dimensione all'esplorazione, offrendo panorami mozzafiato e un senso di avventura. Preparatevi a un viaggio indimenticabile nel passato della Toscana, alla scoperta di luoghi senza tempo.
Non nego che ho avuto dei problemi a sceglierne solo uno, soprattutto per certe province. E la scelta è totalmente soggettiva. Ma non mancherà una seconda puntata!
I ruderi di Castiglion Balzetti (comunemente conosciuto come "Castiglion che Dio sol sa", appellativo che descrive perfettamente il luogo in cui sorge: selvaggio, isolato, lontano da strade, vie di comunicazione e luoghi abitati).
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La Fortezza o Forte della Verruca corona il monte omonimo a circa 540 metri di quota. La sua nascita e la sua storia è strettamente legata al borgo di Calci, che sorge al centro della vallata sottostante.
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Ponzanello fu, con grande probabilità, l’archivio, la biblioteca e la cassaforte dei Vescovi-Conti di Luni, potere temporale e religioso che ha contraddistinto il medioevo lunense, in seguito proprietà dei Malaspina di Fosdinovo.
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Il 'castrum de Popilio' è nominato fin dall'alto Medioevo, anche se le uniche notizie certe sono quelle relative alla sua appartenenza ai conti Guidi. Come detto il castello fu dominato dai Pistoiesi ed in seguito entrò a far parte dei territori della Repubblica Fiorentina.
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Il villaggio fortificato di Rocca San Silvestro, conosciuto durante tutto il medioevo con il nome di Rocca a Palmento, fu uno degli insediamenti principali della diocesi Toscana di Populonia prima e Massa Marittima poi, grazie alla sua posizione su uno sperone roccioso a dominio della pianura costiera.
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Il castello fu da sempre al centro di combattimenti tra Firenze e Siena, essendo posto sul confine del contado Fiorentino, fra Chianti e Valdarno. Pur ridotto nello stato di rudere, il fortilizio ci rivela ancora la sua passata imponenza.
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Nel comune di Barberino Val d’Elsa, fra le province di Firenze e Siena nei pressi dei più noti castelli di Paneretta e Monsanto, su un crinale boscoso nella valle del torrente Drove si trovano i ruderi del Castello di Cepparello. La sua origine risale circa al 1100.
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I ruderi della Torre, o Rocca, del Bargiglio sorgono sulla cima del monte omonimo a 866 metri di altitudine alle porte della Garfagnana e Media Valle del Serchio. Una volta arrivati alla Torre, è chiaro perchè è da sempre chiamata "Occhio di Lucca": la vista è panoramica a 360 gradi ed offre una perfetta visuale dalle vette delle Alpi Apuane, ben visibile la Pania di Corfino, ai numerosi Castelli e fortezze della Garfagnana.
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La torre, alta 25 metri a 252 metri di altitudine, è ubicata in prossimità di porto Santo Stefano sulle colline prospicienti la baia del Pozzarello ed è circondata da una cinta muraria in gran parte diruta come le costruzioni al suo interno. Fu un formidabile punto di avvistamento.
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