Dove si trova
Il castello di Cerreto è posizionato su un altura collinare che domina la Val d’Arbia e una buona porzione del Chianti. Si trova a pochi chilometri dagli abitati di Pianella e Pievasciata lungo una bellissima strada panoramica che si dirige verso il paese di Vagliagli.
La storia
Oggi sono in pochi a sapere che tra Pievasciata e Pianella, a ridosso del corso dell’Arbia, si conservano i ruderi del Cerrettaccio. Siamo nel cuore del Chianti senese, lungo un percorso in mezzo ad un bosco di lecci, quando all’improvviso si apre davanti a noi un arco di pietra: stiamo entrando nell’antico castello di Cerreto Ciampoli che per secoli difese i confini della Repubblica Senese in questa zona.
Alcuni documenti d’archivio confermano l’esistenza di questo castello già nell’anno 1097 e attestano che la struttura venne poi venduta nel 1142 ad una consorteria locale, poi detta dei Cerretani (da qui il nome del castello). Sappiamo anche che dal 1230 circa vi veniva inviato ogni sei mesi un Podestà Senese ad amministrare la giustizia. Nel 1232, il Cerreto Ciampoli venne espugnato dall’esercito Fiorentino, che successivamente firmò con i Senesi un accordo secondo cui la fortificazione sarebbe dovuta essere destrutturata in breve tempo, cosa che non si realizzò mai. Alla fine del XIII secolo, Siena tornò in possesso di una parte del castello e successivamente, nel 1348, di tutto. Con il tempo il Cerretaccio divenne luogo di rifugio preferito da molti briganti e fuoriusciti senesi e per questo motivo venne distrutto da Siena stessa nella prima metà del XVI secolo.
Ancora oggi analizzando le architetture dell’edificio si evidenzia dopo la sua fondazione una massiva fase di ristrutturazione e di trasformazione del complesso, databile tra il XIV e il XV secolo, in una vera e propria fortezza. I ruderi sono ben visibili, sebbene siano in parte nascosti da una folta vegetazione. La bellissima torre del cassero venne abbattuta dai Senesi nel XVI secolo ma se ne individuano ancora facilmente le fondamenta e i grossi spezzoni crollati al suolo e adagiatasi su un fianco costituendo sicuramente uno degli scorci più stupefacenti che la visita al castello può regalarci. Le strutture della fortificazione che caratterizzano le parti superiori degli ambienti mostrano elementi architettonici databili ai secoli centrali del Medioevo.
Sono ben identificabili anche tracce di abitazioni, una delle quali doveva avere un soffitto a volta. Parti delle mura perimetrali furono probabilmente rifatte nei secoli centrali del Medioevo, vi è inoltre una seconda cinta di mura su cui si innesta una rampa di scale in pietra realizzata per accedere alla strada intagliata sul piano di roccia lungo il lato nord del complesso. Questo circuito murario doveva avere sul lato nord-ovest una porta di accesso in pietra con arco a tutto sesto e una seconda porta doveva trovarsi sul lato sud-ovest, ma i crolli e la boscaglia non permettono di individuarla con certezza. In questa zona, al di fuori del circuito murario, è presente anche una piccola chiesa di forma rettangolare con un interessante architrave monolitico sulla facciata.
Approfondimenti
Foto di Francesco Viti