Dove si trova
La Torre si trova all'interno del Parco Regionale della Maremma, lungo il percorso A2 'Le Torri'. L'escursione ha una lunghezza di 11.3 km e porta fino alla Torre di Collelungo. Tutti i dettagli sul sito ufficiale.
La storia
Lungo la costa del Parco della Maremma è presente un vero e proprio sistema di avvistamento costiero, caratterizzato per la maggior parte da torri a pianta quadrata con muratura in pietra locale. Questo sistema fu realizzato in epoca medievale con la finalità principale di difendere il territorio dalle frequenti incursioni saracene che, tra il IX e il XIII secolo, minacciavano costantemente le comunità costiere.
Nel corso dei secoli, molte di queste torri subirono danneggiamenti dovuti sia agli agenti atmosferici sia a eventi bellici. Per questo, nella seconda metà del XVI secolo, il governo dello Stato Mediceo avviò un organico piano di ricostruzione e potenziamento delle strutture difensive costiere, con l’obiettivo di creare una linea di avvistamento continua ed efficiente, capace di comunicare rapidamente con segnali visivi, spesso a base di fumo e fuoco, per segnalare eventuali pericoli in arrivo dal mare.
La torre di Castelmarino fu probabilmente uno dei primi manufatti impiegati per l’avvistamento costiero all’interno dell’attuale territorio del Parco della Maremma. Potrebbe corrispondere all’antico Castrum Marinum, menzionato in un documento del 1274, che indicava un presidio fortificato nei pressi della costa.
La torre presenta una tipologia costruttiva che la distingue dalle altre torri realizzate nella zona intorno al XVI secolo. È infatti a pianta quadrata e priva di scarpa alla base — elemento tipico delle costruzioni militari rinascimentali — ed è costituita da muratura in pietrame locale, con elementi angolari squadrati. Il materiale impiegato per la sua costruzione presenta le stesse caratteristiche geologiche della roccia affiorante su cui la torre è edificata, integrandola perfettamente nel paesaggio naturale.
Oggi la Torre di Castelmarino, pur essendo in parte diruta, costituisce una preziosa testimonianza del sistema difensivo costiero storico e rappresenta anche un punto panoramico privilegiato. Dalla sua posizione elevata, lo sguardo può abbracciare gran parte del litorale tirrenico e dell’entroterra maremmano, offrendo un suggestivo connubio tra natura, storia e archeologia militare.
La Leggenda
Un tempo, in questo luogo suggestivo, viveva il ricco e amato Signore di Castelmarino. Non aveva nemici e si dice che fosse così fiducioso nella pace che regnava intorno a lui da lasciare spesso incustodito il suo castello.
Ma una notte accadde l'impensabile: un gruppo di briganti riuscì a penetrare nel maniero e a saccheggiarlo. Scoperti durante la fuga, furono subito inseguiti. Nel tentativo disperato di salvarsi, abbandonarono il bottino, ma il destino li attendeva al varco. All’improvviso, la terra sotto i loro piedi si aprì, inghiottendoli in un burrone profondo. Nessuno di loro sopravvisse. Il tesoro fu recuperato e, in un gesto di giustizia, distribuito ai poveri del territorio.
Si racconta che, soprattutto nelle notti d'inverno, quando il vento soffia forte e sferza i ruderi di Castelmarino, si possano ancora udire strani lamenti tra le rocce. Sono le voci dei briganti, imprigionate per sempre dalla terra stessa, come punizione per l’oltraggio commesso.