Castello Termale di Petriolo

Dove si trova

Le Terme di Petriolo sorgono lungo il corso del fiume Farma, al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico. Si raggiungono facilmente seguendo le indicazioni dalla SS223 Siena-Grosseto, uscita Iesa.

La storia

Le Terme di Petriolo erano già conosciute fin dall'epoca romana, tanto da essere citate in un'orazione di Cicerone e in un epigramma di Marziale; inoltre, nella zona sono stati rinvenuti alcuni resti di epoca etrusca e romana, sia nel versante grossetano che in quello senese. Il toponimo attuale è, tuttavia, di epoca duecentesca, essendo ricordate in documenti ufficiali a partire dal 1130.

In epoca rinascimentale, e più precisamente all'inizio del Quattrocento, fu costruito il primo complesso termale in muratura, lungo la sponda settentrionale del fiume Farma, nel territorio comunale di Monticiano.

Nel 1404 intorno alle Terme fu realizzata la cinta muraria, tanto che il luogo divenne conosciuto come Castello Termale di Petriolo, eretta a protezione della fonte termale stessa e per consentire alla Repubblica di Siena di far pagare una sorta di biglietto di ingresso ai visitatori.

Ancora oggi di questo mirabile esempio di terme fortificate si possono ammirare gran parte delle mura quattrocentesche, delle tre torri di avvistamento (Ovest, Sud-Ovest e Sud-Est), la Torre della Repubblica Senese (Nord), la porta detta 'di Siena' e l'antica Locanda, appena fuori le mura.

Delle vere terme antiche, che erano costituite da quattro locali con volte a crociera, resta un solo ambiente che si apre all'esterno verso il fiume con arcate a tutto sesto poggianti su pilastri ottagonali sopra il quale si trova la chiesetta di Santa Maria. Era questo il cosidetto Bagno Nobile di Petriolo.

Durante il Rinascimento le terme assunsero anche un notevole prestigio, tanto che vi si recarono alcuni personaggi della famiglia dei Medici e dei Gonzaga (tra cui Alessandro Gonzaga, che soffriva di rachitismo), oltre a Papa Pio II Piccolomini che vi si fermo più volte per curare la "podagra" di cui soffriva, da qui partirono anche importanti bolle papali.

Dopo un periodo di decadenza, nel 1713 fu l'Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena a risollevare le sorti di Petriolo, in precedenza passato alla corona granducale di Toscana e da questa assegnato alla famiglia Cospi nel 1648, ma purtroppo furono demolite le mura pericolanti e le loro pietre usate per il restauro dello stabilimento. Un nuovo restauro, coordinato da Italia Nostra, è iniziato nel 2018 e sarà terminato nel 2021. La locanda è stata già completamente recuperata, attraverso una profonda ristrutturazione, sia edile che impiantistica e sarà destinata a punto di ristoro con camere. La torre Nord e le antiche mura sono state per gran parte accuratamente ripulite dalla vegetazione infestante, consolidate con il metodo del cuci-scuci, iniezioni di malte di calce consolidanti e l’inserimento di diatoni. 

Approfondimenti