Stigliano

Dove si trova

Stigliano e le sue torri sono facilmente raggiungibili percorrendo la SS223 Siena-Grosseto, uscendo ad Orgia e seguendo le indicazioni per Stigliano/Rosia. All'ingresso del borgo c'è un comodo parcheggio.

La storia

Stigliano è un importante centro di epoca medievale, costituito dai tre nuclei del Poggiarello, il Palazzo e il Poggio. Le sue origini risalgono a un castello dei conti Ardengheschi, ricordato già nella bolla di papa Celestino III del 17 aprile 1194.

La posizione strategica del villaggio, al confine della contea feudale Ardenghesca e all’imbocco della val di Merse, ne determinò sin dall’alto Medioevo un ruolo centrale. Qui si sviluppò un’intensa attività metallurgica legata alle Colline Metallifere e al corso della Merse, dove i mercanti senesi dell’arte della lana portavano le stoffe a follare nelle gualchiere. Stigliano era inoltre attraversato da un antico snodo viario utilizzato per la transumanza delle greggi verso la Maremma: un nodo di commerci e produzioni che attirò presto l’interesse espansionistico del Comune di Siena, a danno della diocesi di Volterra.

Agli inizi del Duecento, con la sconfitta degli Ardengheschi, Stigliano entrò nel contado senese e divenne sede di un piccolo comune rurale. A questo periodo si lega anche la fondazione del monastero di Santa Mustiola a Torri, con cui Siena consolidò il proprio controllo sull’area. Successivamente, i monaci di San Galgano promossero importanti opere di bonifica e sfruttamento delle acque della Merse, creando mulini, ferriere e fornaci per la produzione dei mattoni destinati alla città.

Il borgo visse anche una stagione di fioritura economica, interrotta però dalla crisi del Trecento e dalla peste del 1348, che portarono al ridimensionamento della civiltà comunale e al ritorno di forme di feudalizzazione. Così, nel corso del XIV e XV secolo, potenti famiglie senesi come i Pecci, i Borghesi, i Venturi Gallerani e i Placidi costituirono grandi proprietà fondiarie, inglobando i piccoli possedimenti locali. A Stigliano sorsero fattorie, grance e palazzi signorili, come il Palazzo Orcenni (poi donato all’Ospedale di Santa Maria della Scala), la fattoria dei Borghesi e la “Poderina” dei Placidi.

Non mancarono però momenti drammatici: Stigliano fu più volte devastato – nel 1313 dall’esercito dell’imperatore Enrico VII, nel 1332 dai Pisani guidati dal fiorentino Ciupo Scolari, nel 1387 dalla compagnia di ventura del britannico John Beltoft, nel 1391 da quella di Luigi da Capua, fino alla presa imperiale dell’11 settembre 1554, durante la Guerra di Siena.

Architettura e nuclei storici

Ancora oggi il borgo conserva un ricco patrimonio medievale:

  • Nel nucleo del Poggio: la torre in pietra con resti di piombatoi, parte dell’antico castello feudale.

  • Nel nucleo del Palazzo: una torre scarpata in pietra con ampie finestre ad arco, legata ai Borghesi e ricordata in un documento del 1476 come Stigliano Borghesi. Ai suoi piedi si sviluppava il Borgolozzi, quartiere della popolazione più umile.

  • Nel Poggiarello: il complesso più consistente di costruzioni medievali, tra cui una torre merlata con base a scarpa raro esempio di fortificazione duecentesca, una casa trecentesca con portico e loggiato in mattoni e un’altra con due eleganti bifore gotiche. Qui si insediarono i Pecci, ricchi mercanti e banchieri senesi. Il nucleo originario era costituito da due case-torri affiancate, racchiuse da una cinta muraria che venne più volte sopraelevata e rinforzata per far fronte alle incursioni. La Torre principale è una delle poche della zona ad uso esclusivamente militare, successivamente interessata da un tentativo, mai completato, di monumentalizzazione con scale esterne. Nel corso del XIII e XIV secolo la collina fu densamente edificata e protetta da cinte murarie sempre più ampie, fino a trasformarsi in una vera fortezza privata, strategica per Siena. Le distruzioni della Guerra di Siena frammentarono l’impianto, segnando la fine della funzione militare. In età moderna il complesso è stato riadattato ad uso agricolo, pur conservando le tracce del suo passato difensivo, ancora leggibili nelle torri e nei resti delle mura.

Stigliano non è dunque solo un suggestivo borgo della campagna senese, ma una vera e propria porta d’ingresso alla storia della Val di Merse, segnata da traffici, guerre, attività metallurgiche e dinamiche di potere che ne hanno plasmato nei secoli il volto e l’identità.