Rocca di Montestaffoli e Mura di San Gimignano

Dove si trova

Lo splendido borgo medievale di San Gimignano sorge su un colle 56 km a sud di Firenze è raggiungibile seguendo la superstrada Firenze-Siena fino all'uscita Poggibonsi Nord, da qui si seguono le facili indicazioni che ci conducono sotto le sue mura.

La storia

San Gimignano è la cittadina Toscana che maggiormente sprigiona medievalità da ogni suo angolo, strada, piazza, costruzione civile, religiosa o militare. Ad un visitatore che per la prima volta si trovasse a percorrere le sue strade lastricate in pietra o in cotto si potrebbe far credere che a seguito di un incantesimo il borgo sia rimasto quasi totalmente cristallizzato dal XIV° secolo. In questa sede cercherò di illustrare a grandi linee la storia del luogo concentrandomi solamente sulle sue fortificazioni.

Posto su un colle di 324 metri spartiacque fra la val d'Elsa e la val d'Era, terra di antichissimi insediamenti con ritrovamenti in loco che coprono dal periodo etrusco più antico alla tarda età imperiale, già importante centro della romana via Clodia e del più antico tracciato della Via Francigena (testimonianza del Sigerico di Canterbury 990-994), San Gimignano ha sempre avuto un ruolo di rilievo anche nel campo strategico-militare. Per tutta la sua storia antica San Gimignano fu sotto la giurisdizione della vicina Volterra prima e sotto il controllo dei Vescovi della stessa città poi. Nel medioevo, sfruttando sia la ricchezza che giungeva dalla Francigena che la sua posizione di confine fra le potenti Siena e Firenze, insieme con l'indebolimento politico di Volterra, la zona della Val d'Elsa fu terreno fertile per lo sviluppo di autonomie locali. Essendone gia all'epoca San Gimignano il centro principale qui l'economia mercantile si sviluppo fortemente dando origine ad una grande crescita urbana, come già si evince da documenti del X° secolo.

Il nucleo della città si sviluppò sul Poggio della Torre - ove sorgeva l'antica residenza del Vescovo volterrano - e sul Poggio di Montestaffoli, dove sarà poi costruita la potente Rocca. Nel 998 l'insediamento fu cinto da un primo giro di mura. Le aperte ostilità contro Volterra iniziarono nel 1130 e circa venti anni dopo San Gimignano era già praticamente autonoma, alleata di Firenze contro i vicini di Poggibonsi e Colle Val D'elsa per 'convenienza territoriale'. Nel 1207 fu costruita una nuova cinta muraria (in parte ancora riconoscibile nel tessuto urbano) incorporando i borghi di S.Matteo e S.Giovanni. Di questa cinta restano ancora tre porte: a nord l'Arco di Goro, ad est il magnifico Arco de' Becci ancora dotato di apparato a sporgere e ad ovest gli archi in pietra di S.Matteo. Nel 1229 i Sangimignanesi supportarono di nuovo i Fiorentini nella guerra contro Siena consolidando una ormai storica alleanza. In questi anni, ormai libero e ricco comune mercantile, il profilo urbano di San Gimignano divenne costellato di numerose case torri, simboli e testimonianze della fortuna delle famiglie che le possedevano, particolarità questa che ancora oggi è la nota più suggestiva della città, conosciuta anche come 'San Gimignano dalle belle torri'. Nel duecento queste torri erano, pare, 72 ed oggi ne sopravvivono 14 perfettamente integre.

Nel 1251 San Gimignano si dotò di una terza cinta muraria, atta a contenere i nuovi quartieri sorti a ridosso della vecchia, compreso quello di Montestaffoli, con le due porte principali poste sulla via Francigena, San Giovanni e San Matteo, compiute nel 1262. Questa cinta era formata da alte e spesse mura in pietra, provenienti dalla vicina cava di Pecille, intervallate da torri quadrate a consolidamento di alcuni tratti e da torri cave in altri punti maggiormente difesi naturalmente. Le già nominate porte erano dotate di bertesche ed esternamente le difese erano completate da fossati. Questa cinta è oggi quasi integra e dotata di tutte le sue porte: oltre alle già nominate S.Giovanni e S.Matteo troviamo quella delle Fonti, la porticciola di Quercecchio e quella di S.Jacopo.

Fra la fine del XIII° e l'inizio del secolo successivo San Gimignano conobbe la sua massima espansione commerciale anche se la sua autonomia era sempre più influenzata dalla egemone Firenze che fu mediatrice anche per la fine della lunga guerra con Volterra. Una serie di lotte interne fra le potenti famiglie dei Salvucci e degli Ardinghelli destabilizzarono il governo consentendo sempre più frequenti intromissioni di emissari fiorentini. Nel 1343 si ebbe di conseguenza la sottomissione formale a Firenze, nel 1348 i fiorentini acquistarono il Poggio alla Torre e nel 1353 avvenne la definitiva presa del controllo. Immediatamente fu costruita una nuova rocca sul colle di Montestaffoli, ultimata nel 1358. Per far posto alla fortificazione fu demolito e trasferito un convento dei Domenicani. La Rocca fu eretta a cavallo dell'esistente cinta muraria, usando la stessa pietra, con forma trapezoidale irregolare. La punta del trapezio dotata di torrione bastionato a forma di sperone è l'unica parte della rocca esterna al tracciato murario cittadino, mentre il mastio, ora scomparso, e un'alto torrione sono rivolti verso il centro abitato. altre due torri quadrate, delle quali una ancora oggi agibile dalla quale si gode uno splendido panorama sulle torri cittadine, chiudevano i due lati.

Altri interventi fortificatori furono portati avanti fino al 1470 dotando la cinta muraria di cinque torrioni circolari bastionati costruiti in mattoni rossi e dotati di apparato a sporgere sorretto da beccatelli in pietra. Alla conclusione della guerra con Siena, nel 1555, il duca Cosimo de Medici dette l'ordine di smantellare la Rocca e altre strutture fortificate di San Gimignano, cosa che avvenne nel 1558.

Chiaramente il turista che giunge a San Gimignano può anche non accorgersi dell'importanza delle sue fortificazioni, abbagliato dalla bellezza dei Palazzi signorili, delle torri, di Piazza della Cisterna (con pozzo del 1237 ampliato nel 1346), di Piazza del Duomo con la Collegiata (affreschi fra gli altri di Benozzo Gozzoli, Ghirlandaio e altare di Benedetto da Maiano), il Palazzo del Podestà del 1239 con la Torre 'Rognosa' e il Palazzo del Popolo con la Torre Grossa. La visione forse più giusta del borgo è quello di uno scrigno in pietra costituito dalle mura e dalla fortezza che grazie alla sua solidità a saputo far fiorire al suo interno così tanti gioielli.

Approfondimenti