Dove si trova
San Bruzio sorge nella campagna di Magliano in Toscana, si raggiunge facilmente seguendo, da nord, la SS1 Aurelia, fino all'incrocio con la SP81, poi SS323 e quasi giunti al paese sulla destra si imbocca la strada Provinciale di Sant'Andrea. La Canonica si trova sulla sinistra dopo poco più di un chilometro (parcheggio sul lato opposto della strada).
La storia
Vicino all'area della necropoli Etrusca appena fuori le mura della cittadina di Magliano in Toscana, nella Maremma meridionale, circondati da campi di ulivi, troviamo i resti dell'antica chiesetta Romanica detta Canonica di S.Tiburzio, meglio conosciuta come di S.Bruzio. Questo insediamento fu per la zona un importante centro religioso, ricordato fin dal basso medioevo. Fra le sue mura era offerta ospitalità ai preti anziani della diocesi locale. Questi dettero vita ad una comunità è nacque così una specie di monastero.
Scrivere di San Bruzio non è mai una cosa facile, quando si parla della sua storia ci si trova nella necessità di aggiungere parole come "forse" "sembrerebbe" "può darsi che", troppe incognite e troppi misteri avvolgono questa meravigliosa canonica definita in passato "pagana" per la presenza delle sculture antropomorfe e fitomorfe che la adornano. Nessuno è mai riuscito a dissipare il mistero e quindi tutti scrivono solamente della bellezza delle sue forme architettoniche, delle sue arcate, dei suoi capitelli, degli archetti, delle semicolonne. Che non è certo poco!
Unica certezze sono l'attribuire l'opera alle maestranze lombarde e che il tempio è di Origine benedettina. Fu proprio l'ordine di S. Benedetto ad introdurre nell'Italia centrale i famosi maestri Comacini e l'arte romanico-lombarda, di cui seppur rudere San Bruzio rimane un esempio classico. Ma non Camaldolese, cosa non possibile storicamente.
Le terre di "Pereto" e "Oliveto" la "Chiesa di S. Tiburzio di Malliano" ed un "casale sull'Osa" compaiono per la prima volta nella bolla del Pontefice Onorio III emessa il 20 dicembre 1216, nella quale si confermavano all'Abbazia di S. Antimo, presso Montalcino, i lasciti su tali terre già concesse con diploma imperiale del 29 dicembre 813 da Ludovico il Pio figlio di Carlo Magno. Si parla anche di Templari e del fatto che il Conte Guglielmo II degli Aldobrandeschi, dopo il matrimonio della figlia Margherita con Brunaccio da Montelaterone si sia ritirato in questa Canonica nell'anno 1253.
Oggi sono ancora ben identificabili i resti del presbiterio, con l'abside centrale, due ali del transetto e l'ottagonale base della cupola che si slanciava verso il cielo svettando dall'unica navata. Della cupola vera e propria e della navata non restano tracce. Le mura esterne della canonica, in particolare la parte dell'abside, erano finemente lavorate e arricchite da agili semicolonne unite da archetti. Seppur l'architettura di S.Bruzio ricordi molto da vicino lo stile Longobardo presente nel nord dell'Italia, in alcuni particolari - le decorazioni dell'abside, i capitelli delle colonne e la leggrezza della struttura nel suo insieme - possiamo cogliere l'inizio dello sviluppo di un gotico primordiale. Fra gli scarsi resti possiamo ancora ammirare molte sculture e bassorilievi finemente cesellati.