Castello di Rocchette di Fazio

Dove si trova

I resti del castello di Rocchette di Fazio dominano un colle di quasi 500 metri nella valle dell'Albegna, comune di Semproniano. Dista circa 25 chilometri da Arcidosso, 3 da Semproniano, centro principale della zona, e una quindicina da Roccalbegna.

La storia

Il castello delle Rocchette di Fazio sorge nella valle del fiume Albegna. Nel medioevo tutta la valle, soprattutto i colli che erano lo spartiacque con la adiacente valle della Fiora, fu infeudata dai conti Aldobrandeschi e di conseguenza tutti i castelli della zona passarono sotto il loro controllo e furono riedificati o rinforzati a partire al XII° secolo. L'origine di questo castello è dovuta al conte Bonifazio, detto Fazio, degli Aldobrandeschi, futuro padre di quel Ildebrandino che nel 1272 divenne il capo della diramazione di S.Fiora della potente famiglia.

Rocchette di Fazio fu un'importante roccaforte, grazie alla sua posizione alla sommità di uno sperone roccioso bagnato ad ovest dal fiume che lo rendeva praticamente inespugnabile. Già agli inizi del XIV° secolo il castello entrò a far parte del dominio del comune di Orvieto e successivamente fu annesso all'area d'influenza Senese.

Il controllo materiale senese si concretizzò solamente nel 1416, subito dopo la zona conobbe un periodo di grave crisi con conseguente spopolamento.  Nel 1536 il castello e il paese di Rocchette di Fazio furono devastati da un esercito spagnolo e definitivamente abbandonati. I ruderi del fortilizio sono rimasti per anni nello stato in cui furono lasciati nel XVI° secolo, con l'aggravante dell'azione del tempo e l'incuria dell'uomo che hanno progressivamente peggiorato la situazione.

Solo recentemente le rovine dell'intera area sommitale del castello sono state consolidate e attrezzate a belvedere, splendida da qua la vista sulla valle. I resti del cassero e delle mura ci testimoniano ancora quale grande, seppur per breve tempo, importanza ebbe Rocchette di Fazio. 

Le mura, edificate con forma esagonale durante il duecento a difesa del primitivo insediamento del Castello aldobrandesco e una serie di fabbricati tra i quali una cisterna, il Palazzo di Giustizia e il Palazzo Pretorio, sono in più punti ancora riconsocibili. Due porte d'accesso sono ben conservate. Nei pressi del castello spicca la Pieve di Santa Caterina, attualmente sconsacrata, anch'essa di epoca duecentesca.