Rocca degli Strozzi

Dove si trova

La Rocca Strozzi si trova nel centro storico di Campi Bisenzio (Firenze), vicino al fiume Bisenzio, e ospita il Museo Archeologico di Gonfienti, raggiungibile in auto uscendo dalla A1 (Casello Calenzano-Sesto Fiorentino) o A11 (Casello Prato Est), prestando attenzione alle zone a traffico limitato (ZTL) del centro storico.

La storia

Considerata oggi la testimonianza più chiara e affascinante del passato tardo medievale di Campi Bisenzio, la Rocca degli Strozzi, per la sua conformazione di vero castello, assume un valore storico che supera i confini locali. La sua posizione è strettamente legata al fiume Bisenzio, verso cui si pone in un rapporto di contrasto e controllo, dominandolo con la propria imponenza e utilizzandolo originariamente come elemento difensivo.

Dal punto di vista architettonico, la Rocca presentava in origine un impianto fortificato di tipo quadrangolare in laterizi con una cinta muraria continua, dotata di torri angolari di diversa altezza e orientamento. Il sistema difensivo era rafforzato da un fossato perimetrale alimentato dal Bisenzio, che costituiva una barriera naturale e strategica. L’accesso principale era probabilmente controllato da un ponte mobile ligneo, collegato a un portale fortificato dotato di caditoie e spazi sopraelevati destinati alla manovra delle armi da lancio. L’apparato murario, oggi visibile solo in parte, era un tempo percorso da camminamenti interni che collegavano le torri e permettevano una rapida vigilanza. Le torri, originariamente merlate e più slanciate rispetto alla volumetria del palazzo centrale, garantivano il controllo visivo sia del corso del fiume sia degli assi viari verso Firenze e Prato.

La costruzione della fortezza privata degli Strozzi avvenne negli anni immediatamente precedenti la realizzazione del castello di Campi, voluto dalla Repubblica Fiorentina nel 1376 per consolidare la difesa del territorio e dei possedimenti nel contado. Nel 1378, Carlo Strozzi descrisse la Rocca in un documento di donazione ai figli, definendola «un casamento grande con torri, palagio e più case e casolari tratto a fortezza con fosso dintorno con un pezzo di terra accostato a detti fossi». Tale descrizione conferma la presenza di un articolato sistema difensivo ed evidenzia la centralità economica e sociale della struttura.

Nel 1529 le truppe imperiali di Carlo V la assediarono e la occuparono, distruggendo parte della cinta muraria e mozzando le torri, compromettendo definitivamente il carattere militare. A metà Cinquecento, la Rocca fu trasformata in villa suburbana con annessi agricoli, perdendo il suo ruolo strategico. Intorno al 1620, in occasione delle nozze tra Filippo Strozzi e Francesca di Simone da Bagnano, vennero effettuati nuovi interventi di restauro e rinnovamento interno, compresa una decorazione pittorica delle sale principali, segnando un nuovo periodo di splendore. Nel Seicento divenne residenza di villeggiatura e luogo di caccia, tipica destinazione delle dimore signorili dell’epoca.

Con il tramonto della dinastia medicea e l’arrivo dei Lorena, la famiglia Strozzi perse progressivamente privilegi e possedimenti, avviando il declino del complesso. Da tale stratificazione derivano oggi le caratteristiche formali eterogenee della Rocca, composta da nuclei medievali, aggiunte nobiliari e adattamenti rurali che ne accrescono il fascino e la leggibilità storica.

Dal 2002 la Rocca è proprietà dell'Amministrazione comunale, che ha avviato un importante intervento di recupero conservativo destinato ad ospitare il Museo Archeologico di Gonfienti, restituendo al complesso un ruolo civico e culturale, coerente con la sua storia lunga e stratificata.