Dove si trova
Consiglio di percorrere quello che resta della Quinta Cerchia partendo dalla Porta San Niccolò, poi passando lungo Via Belvedere fino al Forte omonimo e scendere esternamente al giardino di Boboli fino a Porta Romana. Da qua lungo Viale Aleardi fino a San Frediano, con la sua Porta ed il Torrino di Santa Rosa. Lungo i viali nella riva destra si trovano invece le Porte Monumentali.
La storia
La storia delle mura di Firenze si sviluppa di pari passo con quella della città stessa. Vi si contano fino a 6 tracciati diversi, l'ultimo dei quali risale alla metà del Cinquecento. La conta delle cerchie murarie non è condivisa da tutti gli studiosi. Alcuni mettono in dubbio l'esistenza di quella indicata come "seconda cerchia" Bizantina e non contano come quarta nuova cerchia il rafforzamento canossiano, per cui si avrebbero solo 4 tracciati invece di 6. Altri ancora contano il potenziamento cinquecentesco come ulteriore tracciato.
Le prime mura Romane rimasero in piedi per quasi un millennio, dopo di che le nuove mura si succedettero a intervalli sempre più brevi, a testimoniare la crescita demografica esponenziale della città in pieno boom economico e sociale. Dalla cerchia Carolingia (870) si passò a quella Matildina (1078) poi dopo appena un secolo alla prima Comunale del 1172 e dopo poco più di cent'anni alla seconda Comunale del 1284.
Firenze nel Medioevo era dotata di una cortina muraria che racchiudeva quello che oggi è il centro storico
Nel secolo scorso, durante le ristrutturazioni che fecero seguito all’ascesa della città a Capitale del Regno d'Italia, fu abbattuto, ad esclusione delle porte, tutto il tratto della parte nord a destra dell'Arno che fu sostituito con gli attuali Viali di Circonvallazione, lungo cui rimasero soltanto le principali porte di accesso alla città.
Nella parte sud della città sita sulla sponda sinistra del fiume, in Oltrarno, sorgono invece ancora notevoli tracce del circuito murario cittadino. Queste mura, all’altezza del tratto lungo di Viale Aleardi e Porta Romana, sono state oggetto di un restauro che ha portato alla riapertura di alcune parti del camminamento di ronda, dal quale è possibile godere una visione diversa delle bellezze della città.
La costruzione della seconda cerchia Comunale (la quinta cerchia, poi ulteriormente rafforzata nel corso del ‘500), in sostituzione della prima costruita negli anni 1173-1175, iniziò il 2 gennaio 1285. Nella loro totalità le nuove mura misuravano 8500 metri, erano alte sei metri e dotate di merlatura guelfa, con ben 63 torri rompitratta e 12 porte monumentali (ognuna dotata di antiporta e di ponte levatoio) e racchiudevano una superficie di 430 ettari, pari a 5 volte quella della precedente cinta. La vastità dell'opera fu necessaria per far fronte alla grande espansione demografica ed edilizia cittadina.
È calcolato che nel 1125 Firenze contasse 25.000 abitanti, nel 1280 giungesse ad 80.000 e che sfiorasse i 100.000 già nei primi anni del '300
Questa cerchia muraria venne progettata per essere una delle più ampie, più potenti e più difese della sua epoca, infatti divenne una delle più formidabili cinte fortificate d'Europa. Le mura erano dotate in più punti anche di fossato, alimentato nella parte a nord con le acque del Mugnone, piccolo affluente dell'Arno, il cui corso fu deviato allo scopo.
L'elaborazione tecnica e realizzazione dell'ambizioso progetto urbanistico vide la partecipazione di grandi architetti come Arnolfo di Cambio, Giotto e Andrea Pisano. Le mura furono completate, anche a causa di varie interruzioni per guerre, solo nel 1333.
Il potenziamento cinquecentesco, che aveva vantato interventi illustri come quelli di Michelangelo e Antonio da Sangallo il Giovane e che colse di sorpresa le truppe di Philibert de Chalon, Principe di Oranges e capitano generale dell’esercito imperiale, quando il 14 ottobre 1529 esse oltrepassarono i colli dell’Oltrarno per cingere d’assedio Firenze, si era tradotto nell’aggiunta di bastioni (tutti smantellati nell’800 tranne il baluardo a San Giorgio lungo via Belvedere) in corrispondenza degli angoli e dei punti strategici del tracciato; le porte (tranne quella di San Niccolò) erano state scapitozzate per evitare che rovinassero se colpite dai cannoni, ed erano state costruite due nuove fortezze bastionate, quella di San Giovanni Battista (o da Basso) sul fronte nord-ovest e quella di Santa Maria in San Giorgio del Belvedere (Forte Belvedere) sul punto più alto della collina di Boboli a sud-est.