Dove si trova
Lucignano può essere facilmente raggiunto seguendo l'A1 fino all'uscita Monte San Savino, dalla quale dista circa 10 km.
La storia
Nel 1554 Lucignano passò sotto i Medici ed iniziarono grandi interventi urbanistici come la costruzione della Fortezza, voluta da Cosimo I ed attribuita ad Bernardo Puccini, il santuario della Madonna della Querce, attribuito al Vasari e posto fuori dal centro storico (1568) il convento dei padri Cappuccini (1580) le chiese della Misericordia (1582) e della Collegiata (1594).
La Fortezza Medicea, o meglio Le Fortezze come sono chiamate oggi, che sorge isolata [oggi difronte al cimitero nuovo] fu iniziata dai senesi e proseguita dai fiorentini dopo la vittoria nella battaglia di Scannagallo (1554) che segnò il punto di svolta nella Guerra di Siena a favore di Firenze, sul colle opposto a quello dell'insediamento urbano, è formata da due bastioni non uguali rivolti verso Siena ed uniti da una cortina [le torri rotonde che vi sorgono sopra sono aggiunte postume atte a ricavare mulini a vento] al centro della quale si apre la porta principale (chiamata 'Reale'), il tutto costruito in pietrame sfuso ad eccezione del redondone di separazione fra il basamento a scarpa e il muro a piombo, quest'ultimo di limitata estenzione. La costruzione rimase incompiuta dopo la definitiva resa della Repubblica di Siena al nemico nel 1558.
In seguito le Fortezze caddero in una progressiva decadenza finché nel 1778 furono vendute. Nel catasto Lorenese del 1823 vi risultavano una casa un forno ed un mulino a vento. Due ruderi conservati sono esempio di mulini toscani a torre. Solo nel XX secolo si sono avviati interventi legislativi per la loro salvaguardia storica ed artistica, alla fine del '900 seguiti da atti normativi e regolamenti vincolanti. Oggi risultano in cattivo stato di manutenzione e parzialmente invase dalla vegetazione, sebbene sia in atto un intervento di recupero parziale del Baluardo Nord e della Porta Reale.
L'area circostante il complesso delle Fortezze è un'area pubblica aperta, facilmente raggiungibile dalla strada comunale. Dopo quasi 50 anni di abbandono e degrado e un lungo restauro iniziato nel 2019, nel marzo 2024 il complesso è stato riaperto al pubblico.