Dove si trova
Cuna sorge lungo la SS2 Cassia poche centinaia di metri prima di entrare nell'abitato di Monteroni d'Arbia. Usciti dalla superstrada Firenze-Siena a Siena Sud si seguono le indicazioni per Buonconvento. Passato l'abitato di Ponte a Tressa si prosegue sulla vecchia strada senza imboccare la nuova bretella a 4 corsie. Poche centinaia di metri e la mole della Grancia di Cuna apparirà sulla nostra destra.
Nel complesso è ormai da tempo in corso il restauro delle coperture e rampe, è pertanto parzialmente coperto da impalcature e non agibile alle visite.
La storia
La mole possente in mattoni rossi della grancia di Cuna è uno degli esempi meglio conservati di fattoria fortificata medievale, oltre ad essere uno dei complessi architettonici più particolari ed interessanti della provincia di Siena. Sorge dove già nel XII° secolo esisteva uno Spedale dedicato ad accogliere e dare assistenza ai pellegrini e mercanti che transitavano lungo Via Francigena che, nei pressi, scavalcava l'Arbia. Risulta, da un documento di papa Eugenio III, che questo edificio apparteneva all'Abbazia di Torri. L'intero contado divenne proprietà di Siena già nel corso del XIII° secolo ma il podere posto sul 'poggiarello di Cuna e Castelluccio' fu donato all'Ospedale di Santa Maria della Scala, una delle istituzioni più potenti del tempo.
Il rettore dello Spedale Ristoro Menghi di Giusto decise subito di ampliare l'edificio esistente. Il suo successore, probabilmente Giovanni de' Tolomei, inizio la costruzione del nuovo granaio nel 1314, insieme alla ristrutturazione della chiesa dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, che oggi sorge appena fuori della cinta muraria esterna. Nel XIV° secolo, a causa della forte instabilità politica e militare lo Spedale fu costretto, per salvaguardare le sue riserve di cereali e grano, a fortificare il granaio e la sua nuova struttura divenne un modello per molti dei granai costruiti successivamente. I granai fortificati della campagna erano chiamati 'Grancia'.
Il complesso di Cuna consiste in un grande blocco quadrato con mura a scarpa, due torri d'angolo dotate di apparato difensivo a sporgere sul fronte meridionale. L'ingresso principale immette in un cortile a forma di 'L' dal quale si accede ai locali e magazzini interni grazie ad una rampa, coperta nel primo tratto da belle volte a crociera, la quale permette di salire anche con bestie da soma fino ai piani più elevati. Questa era la vera e propria fattoria-fortezza circondata dal primo anello di mura del XIV° secolo con ancora riscontrabile parte del camminamento di ronda, con feritoie e ballatoio. Un secondo anello circonda la fattoria e il villaggio sorto attorno ad essa. Di questa cerchia permane ancora integra la porta principale. Cuna fu saccheggiata solo nel 1554, durante l'ultima guerra di Siena, dalle truppe Austro Ispaniche. Duarnte la seconda metà del XVI° secolo fu aggiunto un tetto alla fattoria e alle torri che ha coperto la preesistente merlatura. La casa padronale, fra le due cerchie murarie, è del XVII° secolo.
Cuna dette asilo a re e papi: nel 1386 a Urbano VI, nel 1420 a Martino V, nel 1451 a Paolo III. Nel 1640 qui morì Carlo di Guisa della famiglia dei Lorena.
Approfondimenti
La GRANCIA
Era una fattoria fortificata sviluppatasi sul luogo dove, in età medievale, doveva trovarsi un ospizio o un ospedale per l'accoglienza dei viaggiatori. Situata in campagna, nel mezzo delle grandi proprietà fondiarie che lo Spedale possedeva, costituiva il centro di raccolta del grano e di tutta la produzione agricola necessaria al mantenimento dell'attività dell'ospedale. La sua fortificazione, che serviva a salvaguardarla dalle incursioni, rappresenta un'interessante tipologia architettonica e un sicuro punto di riferimento per chi vi ricorresse in caso di difficoltà. In pratica la Grancia si sviluppò in un piccolo borgo autonomo cinto da mura, con porte e torri, case e al centro la fattoria-fortezza.