Dove si trova
Dal casello autostradale di Aulla della A15 proseguire per Terrarossa lungo la Strada Statale 62 della Cisa. Giunti a Terrarossa seguire le indicazioni per Barbarasco – Tresana (Strada Provinciale 23). Oltrepassata la frazione di Barbarasco proseguire per Tresana paese. Dopo circa 4 Km la torre del Castello apparirà alla vostra destra.
La storia
Il Castello Malaspina di Tresana sorge su una roccia posta al culmine della stretta piana alluvionale del fiume Osca, affluente di destra del fiume Magra. La roccia ha pendii ripidi, quasi verticali, che lo rendono inaccessibile e facilmente difendibile, ideale per controllo di gran parte del territorio.
Il fortilizio appartenne ai Marchesi Malspina, antica casta di origine Longobarda che dominò per secoli tutta la Lunigiana, del ramo dello Spino Secco e ha conosciuto diverse fasi costruttive. La parte più antica è costituita dalla grande torre quadrata del mastio, alta circa 27 metri e risalente al XI-XII secolo. Successivamente il castello è stato ampliato, in particolare durante il XIV-XV secolo, e al mastio fu affiancata una grande torre rotonda.
Inizialmente, Tresana era possedimento, concesso dall’imperatore Federico Barbarossa nel 1164, del marchese Obizzo di Mulazzo, poi passata al feudo di Giovagallo per un lungo periodo. Dal 1355 Azzone di Villafranca inizió una propria dinastia ma divenne feudo indipendente solo nel 1565 per volere dell'Imperatore d'Austria Massimiliano II d'Asburgo che concesse l'investitura a Guglielmo Malaspina al qual nel 1571 attribuì anche il diritto di battere moneta. La zecca di Tresana non ebbe lunga vita infatti già nel 1588 divenne famosa per la contraffazione di monete fra le quali quelle dello Stato Pontificio, che portò al Marchese la scomunica da parte del Papa Clemente VIII.
A causa di questo seguì un periodo molto turbolento che portò la popolazione a schierarsi contro i Malaspina al punto che nel 1650 il Marchese Iacopo, fratello di Guglielmo II, fu ucciso da un colpo di archibugio mentre saliva le scale del castello. Guglielmo II invece morì più semplicemente nel 1651 a causa di un colpo apoplettico mentre cenava, non lasciando eredi legittimi. Approfittando del vuoto di potere il feudo fu occupato dagli Spagnoli in nome dell’imperatore i quali nel 1660 lo vendettero ai Principi Corsini di Firenze. Nel 1797 il terriotrio fu invaso dai francesi al seguito dell'esercito Napoleonico che qui restarono fino al consiglio di Vienna e alla definitiva sconfitta di Napoleone. Il Castello tornò quindi ai Corsini che lo vendettero nel 1856, quando ormai da tempo versava in pessime condizioni. Ben presto fu abbandonato e cadde definitivamente in rovina fino all'anno 2009 quando ne è divenuta proprietari al Fondazione Maneschi che nel 2010 ha avviato l'opera di restauro, per gran parte portata a termine.
Approfondimenti
Il castello di Tresana è adibito a struttura ricettiva ed è visitabile previo appuntamento telefonico al +39 0187 301169