Dove si trova
Il Castello si trova a Poggibonsi, nella Val d'Elsa senese; è facilmente raggiungibile dalla superstrada Firenze-Siena, uscita Poggibonsi Sud: una volta arrivati nel centro del paese, seguendo direzione Colle Val d'Elsa si trovano le indicazioni turistiche per lo Spedale.
La storia
Il castello della Magione di Poggibonsi, conosciuto anche con le denominazioni di ‘Magione di San Giovanni al Ponte’ o ancora ‘Spedale di san Giovanni in Jerusalem alla Magione’ sorge sulle rive del torrente Staggia, lungo la via Francigena, antica arteria percorsa dai pellegrini che facevano tappa ai numerosi centri religiosi d'accoglimento, tra cui lo Spedale di San Giovanni.
Il Castello con l’annesso Spedale è riconducibile agli inizi del XII° secolo, il complesso appartenne in un primo periodo ai Templari. Nel 1312 l'ordine fu soppresso e passò agli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme che lo detennero fino al 1734, quando fu concesso in enfiteusi al Lorenzo Corsini. Nel 1817 i beni che erano appartenuti al complesso furono incamerati dal demanio e persero di importanza. Ridotto a podere, subì anche continui e considerevoli danni alle strutture, a causa delle frequenti inondazioni del vicino torrente Staggia. Nel 1979 l'intero complesso fu acquistato da Marcello Alberto Cristofani, che lo donò alla Milizia del Tempio e vi fece condurre i lavori di restauro. La chiesa è stata riconsacrata al culto il 19 settembre 1987
Le due strutture edilizie, quella dello Spedale e quella del castello, sono collegate dalle mura difensive a formare un unico complesso a pianta trapezoidale, ma singolarmente sono separate e ben distinte, entrambe prospettanti su di un piccolo cortile interno e conservano quasi del tutto inalterati i segni della loro origine romanica. Sul cortile si affacciano le sale dell'antico pellegrinaio, i locali del convento dei cavalieri-monaci, la piccola foresteria, tuttora utilizzata, la scalinata per l'accesso ai piani superiori dell'edificio.
La Chiesa, realizzata con muratura pseudo-isodoma in blocchi di travertino, è costituita da una semplice ed austera navata ad aula a cui è collegata l'abside, sul lato opposto si apre una delle due porte d'accesso, l'altra porta si apre sulla parete laterale, lato strada, e permetteva l'accesso dei viandanti nelle ore notturne, quando tutti gli altri accessi erano chiusi.
Sempre dall'esterno è interessante osservare la curiosissima feritoia a denti di sega, unica nel suo genere, e le 12 mensole a sostegno degli archetti pensili dell'abside, ognuna con una forma diversa, in un repertorio che comprende elementi zoomorfi, antropomorfi e geometrici. Il loro significato non è ben chiaro, anche se il numero 12 fa pensare ad un significato astrologico; all'entrata del portale principale si notano due capitelli a coronamento delle mensole dell'architrave, essi ancora una volta stupiscono per la loro unicità e per il loro significato misterioso, uno in particolare quello di destra fa pensare alla croce commissa o Tau, la lettera dell'alfabeto graco; per finire, diamo uno sguardo alle mensole del sottotetto sul lato strada, ci accorgeremo che in alcuni punti, esse sono decorate con semplici forme geometriche sporgenti, vedendole nel loro insieme viene da chiedersi perchè abbiano posto delle decorazioni così isolate, seppur collegate esteticamente dal motivo geometrico a incastro? La risposta può essere solo parziale, infatti, già in altre costruzioni simili si possono osservare delle mensole con la stessa disposizione misteriosa, ma a cosa servissero e che significato avessero i simboli geometrici ad incastro non è chiaro.
All'interno, la navata è divisa trasversalmente dalla balaustra che segnava il limite tra il Clero e i fedeli, originariamente il setto murario che costituisce la balaustra aveva un'altezza molto maggiore e ancora oggi sono visibili le tracce dell'originaria struttura, la copertura realizzata con volte a crociera è successiva alla copertura lignea originaria.