Dove si trova
Buonconvento sorge lungo la Via Cassia (SS2) a metà strada fra Siena e la Val d'Orcia. E' il centro principale delle Crete Senesi. It is the main centre of the Crete Senesi.
La storia
Tra Siena, la Val d'Orcia e le colline di Montalcino, lungo un tratto pianeggiante della via Cassia, presso il punto di confluenza del torrente Arbia con il fiume Ombrone, Buonconvento mostra i segni di un intenso passato medioevale. Qui era il tratto urbano della via Francigena. Nei pressi del Borgo, il 24 agosto 1313, moriva l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo che si era fermato qua con il suo esercito ed al quale Dante aveva affidato le speranze Ghibelline di riscossa in Italia.
Le mura sono sempre state la forza e l'orgoglio di Buonconvento, anche se quelle originarie furono distrutte dall’esercito di Perugia nel 1358 durante la guerra contro Siena. Il centro storico del Borgo è racchiuso nella pianta rettangolare conferita dalla nuova cinta muraria costruita, usando mattoni in cotto, dai Senesi fra il 1371 e il 1385 a conferma della sua importanza strategica e ancora oggi per gran parte intatta. Da allora Buonconvento (dal latino Bonus Conventus, "luogo felice, fortunato") tornò ad essere una sosta sicura a un solo giorno di viaggio da Siena verso Roma. Nel 1455 le mura furono ulteriormente rafforzate con una torre presso la porta verso Siena e un antiporto sul fronte Sud. Tutto intorno alla cinta muraria c'era un fossato, scomparso, e una corona di merli a difesa del camminamento di ronda interno. Nel 1799 i mattoni dei merli furono prelevati e utilizzati per il restauro della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e nel 1832 l’antiporto fu demolito perché ostacolava il traffico di carri e carrozze. Sede di podesteria fin dal 1270, la cittadina possiede anche un bel Palazzo Comunale sulla cui facciata si distinguono gli stemmi di ben 25 Podestà.
Buonconvento conserva la monumentale Porta Senese, rivolta al capoluogo, mentre è scomparsa la Porta Romana, sul lato sud, distrutta insieme ad un tratto delle mura nel 1944 da una mina dei tedeschi in ritirata.
Ancora oggi sono ben riconoscibili, seppur in molti punti inglobate nelle abitazioni costruite durante le grandi trasformazioni subite dal borgo nel corso dell'800, molte torri rompitratta e d'angolo e gran parte del coronamento decorato con archi a tutto sesto sorretti da beccatelli a sporgere. Tutte le mura sono state nell'ultimo decennio oggetto di una importante opera di restauro e riqualificazione.
Numerosi, infine, i castelli sparsi sul territorio circostante, come il fortilizio ultramillenario di Bibbiano Guiglieschi, la torre di Bibbiano e il grande complesso architettonico di Castelnuovo Tancredi.