Dove si trova
Castevoli si raggiunge percorrendo l’autostrada della Cisa A15, uscita a Pontremoli, seguendo la direzione per Mulazzo (SP 31). Alla rotonda con le indicazioni per il capoluogo si procede a diritto verso Ponte Magra / Villafranca in Lunigiana fino al bivio, dopo circa 3,6 chilometri sulla destra, per Costa d'Arzola / Castevoli. Ancora sei chilometri e sarete sotto le sue mura.
La storia
Il Borgo di Castevoli, dominato dal castello feudale, deve il suo nome al toponimo "Casteolo", cioè terra murata, è una frazione del comune di Mulazzo tra le Alpi Apuane e l'Appennino, posto su un altura situata tra Lusuolo e Groppoli nel cuore di una valle secondaria sul lato sinistro del fiume Magra, dove passava strada Romana per Piacenza. Si ipotizza infatti che il castello sia sorto come una piccola fortezza a presidio di questa importante via di comunicazione che successivamente divenne punto chiave per il presidio delle strade che lungo la sponda della Magra su questo lato proseguivano verso la Chiesaccia e Terrarossa. Le prime notizie della fortificazione risalgono al 1077 con la concessione dell’imperatore Arrigo III del paese ai Marchesi Ugo e Folco d’Este discententi degli Obertenghi come i Malaspina, ai quali Castevoli pervenne nel 1221 con la divisione tra i rami cadetti dello Spino Secco, con dominio sulla parte sinistra della Val di Magra, e lo Spino Fiorito.
Il Borgo è caratterizzato da un ingresso protetto da ben due porte e da un massiccio torrione cilindrico in pietra, sulla porta interna vi è murato un bassorilievo composto da tre parti raffiguranti la Madonna in marmo con due angeli in arenaria ai lati. Il Castello è dominato da un’alta torre cilindrica, nello stile architettonico tipico dei castelli Malaspiniani, e dal mastio. I due corpi di fabbrica sono collegati fra loro in un organismo compatto nel quale si apre una pregevole porta di accesso, con arco decorato da elementi bugnati, alla grande corte interna pseudo triangolare. Imponente è l’ala ovest un tempo dotata di garitte angolari, delle quali restano visibili alcuni dei beccatelli in pietra che le sorreggevano.
Dopo aver fatto parte della Repubblica di Genova, Castevoli diventò feudo indipendente nel 1561 e il Castello fu oggetto delle importanti ristrutturazioni che gli hanno dato l'aspetto, ancora oggi ben leggibile, di elegante residenza fortificata eseguite dal suo primo Marchese Tommaso II Malaspina e la sua ricca moglie Bianca Sicchi d’Aragona. Il figlio Francesco, succedutogli nel 1603, terminò l’opera e fece di Castevoli un complesso borgo feudale pianificato, con un imponente residenza centrale e una cinta fortificata a racchiudere le case del paese. Il feudo si estinse nel 1757 e Castevoli passò ai Marchesi di Villafranca.
La storia ci riporta numerose rivolte, causate dal troppo lavoro richiesto e dalla massiccia imposizione di tasse alla popolazione da parte del marchese Tommaso di Villafranca, che portarono a ribellioni che si protrassero fino al 1797, anno in cui terminò il dominio della famiglia Malaspina sul territorio. Da questo momento, anche a causa dei danni subiti durante la successiva invasione francese, il castello rimase in uno stato di abbandono e solo nel 1991 iniziò il suo restauro grazie al pittore Loris Nelson Ricci e alla moglie Erica End che nel 1998 resero possibile la riapertura del Castello. Al suo interno ha sede un Centro Culturale Internazionale nel campo dell'arte e si trovano quadri, statue e progetti architettonici. La chiesa interna al borgo è precedente alla costruzione del castello ma nel 1948 è crollato il tetto rendendo la struttura inagibile; oggi versa in evidente stato di degrado nonostante siano ancora visibili alcuni affreschi al suo interno.
Approfondimenti
Quelle belle foto con il Drone sono di Paola Zirattu - https://www.instagram.com/paola_zirattu/