Dove si trova
Le Mura con al loro vertice la Fortezza/Cassero Senese circondano il centro storico della città, capologuo della provincia più meridionale della Toscana, e sono un raro esempio in Italia di cinta muraria di città capoluogo di provincia pervenuta pressochè integra fino ai giorni nostri.
La storia
La notizia più antica circa l'insediamento di Grosseto risale all'anno 803, ma in quel periodo il centro principale della zona era ancora sulle colline a Roselle, nota città Estrusca e Romana. Gli interessi si spostarono gradatamente verso la pianura dove la fertilità del terreno, la pescosità del lago Prile, la ricchezza delle saline e la facilità di comunicazioni per le vie d'acqua favorirono lo sviluppo economico.
La storia della città è connessa a quella delle proprie mura. Roselle era in declino, le sue mura in rovina, così quando il Granduca di Baviera Enrico il superbo e Papa Innocenzo II s’incontrarono a Grosseto quest'ultimo restò così impressionato dalla ricchezza della città e della sicurezza delle sue mura (grazie anche al fiume Ombrone che gli scorreva inguadabile accanto e ne circondava una buona parte formando una grande ansa) che decise di trasferirvi la sede episcopale da Roselle, decretando così la nascita vera e propria della città: era il 9 Aprile 1138.
Nel 1151 Grosseto divenne feudo della famiglia degli Aldobrandeschi che la controllarono anche attraverso i loro vassalli Pannocchieschi. In questo periodo la città presenta una cerchia muraria attraversata da almeno due porte e circondata in parte da un fosso e in parte dall'Ombrone. Nel 1224 gli Aldobrandeschi dovettero sottomettersi al dominio senese, ma i grossetani si ribellarono. I senesi distrussero così le mura e riempirono i fossati. Nel 1334 i senesi iniziarono la costruzione di un nuovo Cassero in prossimità della Porta di S.Pietro, ma questo non venne mai terminato: la disputa feroce che vedeva di fronte gli Abati del Malia ed i Senesi terminò nel 1336 con una nuova distruzione delle mura. Otto anni dopo si provvide al rifacimento delle mura e si realizzò un altro Cassero, in direzione della strada di Siena (Porta di S.Lucia). E' questo il Cassero che anche oggi possiamo ammirare costruito in pietra squadrata di travertino, seppure inglobato nelle mura Medicee.
Dalle mura si elevavano diverse torri, ma le uniche di cui esiste una sicura documentazione sono quelle del Cassero Senese, della Porta Cittadina e le due poste tra l'attuale Bastione Garibaldi e Porta Nuova, che erano parte del già citato Cassero iniziato nel 1334. Le mura erano certamente merlate e fornite di un camminamento di ronda e fossato esterno. Due erano gli accessi principali: la Porta Cittadina (attuale Porta vecchia) a sud e Porta S.Lucia, cioè la porta del Cassero, a Nord. Ma esistevano almeno altre due porte, o meglio postierle, una detta di S.Pietro presso una delle due torri del 1334 e l'altra in corrispondenza dell'attuale Bastione del Mulino a Vento. Queste mura restarono inalterate per tutto il 1400. In questo periodo Grosseto si mantiene sotto il dominio Senese ma assiste ad un progressivo degrado economico e demografico. Dopo la pestilenza del 1430 la popolazione si ridusse a sole 180 persone e l'abbandono delle campagne favorì l'impaludamento dei laghi e il diffondersi della malaria.
A partire dal 1530 si apre in Toscana una lunga guerra, nota come Guerra di Siena che si concluderà nel 1557 con l'acquisizione della Repubblica Senese da parte della dinastia fiorentina dei Medici.
Fra il 1557 e il 1559 i territori della Repubblica Senese furono annessi al Granducato Mediceo. E' questa una data importante per la Maremma (la cosiddetta Provincia Inferiore Senese) e per Grosseto che si trovava in quegli anni in completo abbandono. In questo contesto la città assume infatti una importanza fondamentale come perno del nuovo sistema difensivo dello stato: è una fortificazione di frontiera sulla via tirrenica atta a fronteggiare i Presidi Spagnoli, vera spina nel fianco del Granducato, è un centro urbano con importanti funzioni economiche (deposito del grano e del sale), rappresenta infine un importante collegamento tra il sistema di avvistamento costiero e l'interno essendo in contatto visivo con le torri dei Monti dell'Uccellina.
I lavori più consistenti alla Fortezza di Grosseto furono però condotti solo a partire dal Marzo 1565, sotto la guida di Baldassarre Lanci prima, del figlio Marino, di un altro ingegnere al servizio dei Medici Simone Genga poi ed infine di Geronimo Seriacopi. Nel Maggio del 1593, sopra il portone d'ingresso della Fortezza, viene posto lo stemma. E' questo il sigillo ufficiale del completamento dell'opera. Le mura, realizzate in mattoni con toro basale e cordolo alla sommità della scarpa, seguono un perimetro esagonale, con gli angoli difesi da bastioni pentagonali a forma di freccia, con garitte sulla punta, la Cittadella che ha inglobato il Cassero Senese all'angolo nord-orientale era protetta da una coppia di bastioni della medesima forma ma di dimensioni minori, rivolti verso l'interno. Si conservano tuttora gallerie di servizio, troniere, garritte, magazzini e ridotti. Fino al 1757 le mura erano circondate da un fossato esterno e da un argine di terra battuta.
Le Fortificazioni Medievali
Sebbene il Cinquecento sia senza dubbio il secolo fondamentale per la storia di Grosseto è d’obbligo rifarsi al Medioevo per capire il contesto delle Mura Medicee. Costruito in un solo anno tra il 1344 e 1345 il Cassero Senese era ancora in buono stato nel '500 se fu deciso di conservarlo ed inglobarlo nelle Mura. Il Cassero oggi appare come un tozzo torrione rettangolare formato da due corpi adiacenti di uguale altezza, ma si discosta notevolmente dalla forma originale per gli interventi cinquecenteschi. All'epoca della costruzione i due corpi avevano funzioni diverse: una torre di avvistamento ed un cortile con porta ed antiporta per il controllo dell'accesso in città sulla strada per Siena. Queste strutture stavano a testimoniare la presenza senese com'è evidenziato dalla tipologia ad arco acuto con il sott'arco ribassato nonchè lo stemma bianco-nero sulla faccia esterna della porta. Dal 1980, dopo il restauro, è utilizzato come sede di esposizioni e centro culturale.
Quella che oggi è chiamata Porta Vecchia (in origine Porta Cittadina) è ciò che resta di un'antica torre medievale del XIII° secolo. La Porta infatti era solo una parte di quella rocca che il Capitano del popolo di Grosseto, Vigoroso Cittadini, fece realizzare nel 1262. La sua posizione a Sud era di grande importanza; da qui partivano le strade per il mare, per Roma e per i paesi all'interno. Nel '500 i Medici, coerenti a quanto fatto con il Cassero, pensarono bene di conservare questa porta con la sua bella torre e la inglobarono nel sistema murario. Questa fu fino al 1754 l'unica porta di accesso alla città e fu chiamata Porta Reale. Era protetta dall'orecchione sinistro del baluardo dell'Oriolo e da altre opere difensive. Quando nell'800 le mura perdettero la loro funzione militare anche la porta fu manomessa con la demolizione della torre (avvenuta nel 1854). Nel '900 la Porta (che intanto aveva preso il nome attuale di Porta Vecchia per distinguerla dall Porta Nuova aperta a Nord della cerchia) risulta profondamente alterata ma resta sempre un simbolo di Grosseto.