Fortezza del Girifalco

Dove si trova

La Fortezza domina l'abitato di Cortona, provincia di Arezzo. Situata ai confini tra Toscana e Umbria, in posizione collinare a 600 metri sul livello del mare, si può facilmente arrivare a Cortona in auto, sia da Nord che da Sud, uscendo dall’autostrada del Sole (A1) al casello Valdichiana. Subito dopo l’uscita prendere la superstrada E45 (raccordo Siena-Perugia) in direzione Perugia e uscire alla seconda uscita per Cortona (Cortona San Lorenzo). Da qua basterà seguire le indicazioni in modo da arrivare alla SS71 in località Camucia e proseguire verso il centro della cittadina.

La storia

La Fortezza del Girifalco (o Medicea) fu utilizzata nel periodo altomedioevale da guarnigioni gote e longobarde, anche se probabilmente sul luogo sorgeva un'antica fortificazione di origine etrusca, ma la prima documentazione certa risale all'anno 1258, quando fu ceduta ad Arezzo. Dopo il 1266 vi furono eseguiti diversi interventi di rifacimento, proseguiti poi successivamente nel 1300 sotto la Signoria dei Casali. Furono poi i Senesi ad aiutare i Cortonesi sia nella ricostruzione delle mura che della Fortezza, poco prima che la città passasse sotto il dominio di Firenze (1411). Risale proprio a questo periodo il Palazzo del Capitano o Mastio, che serviva da chiave di volta del circuito delle fortificazioni. Questa è la parte più antica della fortezza, la sua facciata verso il cortile è l’unica traccia rimasta della rocca medievale.

Nel 1540 Cosimo I° de' Medici (detto Cosimo il Vecchio), visitò quasi tutte le fortezze della Toscana, per stabilire quali rafforzare ed ammodernare, in base alla loro particolare collocazione strategica; come risulta da un documento ufficiale dell'epoca, fra quelle visitate c'era anche quella di Cortona, che venne poi completamente ristrutturata. Nel 1556 iniziarono i lavori a spese dei Cortonesi, che in quegli anni video aumentare il prezzo del sale, del grano, del mosto, le gabelle dell'uva...

Cortona aveva effettivamente per Firenze una notevole importanza strategica, specialmente al tempo della guerra contro Siena (1550-1555), inoltre era situata al confine con lo Stato Pontificio. L'intervento di ristrutturazione della Fortezza interessò anche le mura e le porte della città: furono abbattute le torri che, con cadenza regolare, sorgevano sul circuito murario, chiuse alcune porte ed abbattuti i borghi esterni. Purtroppo, subito dopo questi interventi, iniziò la decadenza della Fortezza, forse in relazione alla sua inutilità, poichè dalla guerra contro Siena in poi la Toscana godette di ben due secoli di pace ininterrotta.

La Fortezza assunse in seguito il ruolo di sede di una piccola guarnigione con funzione di 'polizia urbana'. L'aspetto attuale è il frutto della ristrutturazione cinquecentesca: imponenti mura seguono un tracciato trapezoidale con quattro bastioni angolari di forme e dimensioni diverse. Ognuno di essi aveva un proprio nome: quello a sud era chiamato S. Margherita (la patrona della città di Cortona, infatti la Fortezza si trova vicino alla chiesa di S. Margherita), prossimo all'ingresso, dove era situato il corpo di guardia; gli altri erano ad ovest S. Maria Nuova (altra chiesa di Cortona), a nord S. Egidio (il monte più alto delle montagne cortonesi) e infine S. Giusto a sud. Al loro interno si trovavano il magazzino delle polveri ed il carcere (a sud), quattro posti cannone (a ovest), due cannoniere (a nord) e tre fuciliere (a est). Le mura all'interno hanno un terrapieno utile all'epoca per attutire i colpi dell'artiglieria, mentre ogni bastione ha delle feritoie laterali su cui venivano sistemati i cannoni che consentivano di difendere tutti i lati della struttura.

Il corpo centrale del fortilizio ha dimensioni piuttosto ridotte per cui si pensa che potesse ospitare solo un'esigua guarnigione, pur tenendo presente che diverse baracche dei soldati che si trovavano lungo i lati del cortile sono state demolite. Osservando bene l'edificio dall'esterno, si può notare che vi sono, nella facciata rivolta verso l'ingresso, diverse integrazioni a mattoni e notevoli rimaneggiamenti: ampie finestre sostituiscono quelle più antiche molto più piccole, ciò a dimostrazione dell'uso diverso che si faceva nel tempo del palazzo, il quale venne assumendo via via caratteristiche sempre più 'civili'. Il materiale utilizzato nelle varie epoche per la sua costruzione è molto differenziato, infatti a pietre ben squadrate si alternano vari materiali. Le parti più antiche rimaste sono la facciata interna e la muraglia orientale che chiude a nord il cortile interno. I restauri del 1959 e 1969 hanno reso accessibili ai visitatori il mastio ed il cortile. Nel 2010 si è concluso il recupero del bastione di Santa Maria Nuova, con l’inserimento di un montacarichi esterno per migliorarne l’accessibilità e consentirne nuovi usi.

Approfondimenti

Informazioni su orari di visita ed eventi sul sito ufficiale della Fortezza del Girifalco