









Dove si trova
La Rocca sovrasta il borgo medievale di Castiglione d'Orcia.
La storia
I resti di quella che un tempo era la possente Rocca Aldobrandesca dominano il borgo medievale di Castiglione d'Orcia. La Rocca sorge nel punto più alto del rilievo di 574 metri al quale si addossa il paese le cui mura, in ampi tratti ancora visibili nonostante vi siano sorte addossate numerose abitazioni, un tempo si raccordavano.
Castiglione d'Orcia sembra essere l'insediamento più antico dell'area, sebbene notizie certe della presenza sul luogo di una pieve e poi del castello si abbiano solo nell'alto medioevo. La costruzione della Rocca si deve alla famiglia feudale degli Aldobrandeschi di Santa Fiora, un delle più potenti della Toscana meridionale, intorno al X° secolo. Il fortilizio controllava l'antica strada che dal monte Amiata immette nella Val d'Orcia attraverso la quale passavano le principali vie di comunicazione da e verso la Maremma. La vicinanza, praticamente a qualche centinaio di metri in linea d'aria, dell'altrettanto possente Rocca di Tentennano sullo sperone roccioso di Rocca d'Orcia, limitò fortemente il controllo che la Rocca Aldobrandesca poteva esercitare sulla Val d'Orcia e sulla via Francigena/Cassia che l'attraversava, in quanto la 'gemella' sorgeva in posizione strategicamente migliore allo scopo.
La zona fu nel medioevo aspramente contesa fra le famiglie degli Aldobrandeschi e Salimbeni e i monaci del Monte Amiata. Nel nel XIII° secolo la contesa si allargò fino ad interessare direttamente le città di Siena e Grosseto. Dopo anni di dure lotte furono i senesi a prendere il controllo su Castiglione, sottomessa nel 1251, e Rocca d'Orcia, acquistata fra il 1254 e il 1258, e a curare il rafforzamento della fortificazione. La famiglia senese dei Salimbeni ebbe quasi subito in feudo questa parte della val d'Orcia, grazie ai servigi resi alla repubblica nella battaglia contro i fiorentini a Montaperti. Solo nel 1419 Siena, dopo numerosi tentativi falliti, riuscì a sottrarre questi castelli alla signoria dei Salimbeni che stava diventando sempre più potente ostacolando le sue mire espansionistiche nella zona.
I resti della fortificazione sono scarsi, sia per lo stato di abbandono in cui è stata lasciata dalla fine della 'Guerra di Siena' del XVI° secolo, sia soprattutto per i gravi danni subiti durante i bombardamenti dell'ultima guerra. Ciò che resta del mastio ci mostra gli eccellenti materiali usati nella costruzione e ci fa immaginare che nel suo insieme l'aspetto doveva avvicinarsi molto a quello di un classico-palazzo fortezza medievale, con recinto in grado di contenere la popolazione in caso di cedimento delle mura cittadine. Il paese è stato oggetto di una importante ristrutturazione, comprendente la ripavimentazione delle strade del nucleo storico.
Negli ultimi anni l'intero complesso della rocca è stato oggetto di importanti lavori restauro/consolidamento. L'area è stata liberata dalla vegetazione, quindi sono oggi ben leggibili sia la cortina muraria esterna sia l'area del cassero/palazzo.